Dal 30 giugno al 5 luglio ho partecipato a Valencia a un corso dedicato a Gamification e Game-Based Learning. Un’occasione preziosa per capire come il gioco, se progettato con attenzione, possa diventare un potente motore di apprendimento.
Fin dal primo giorno, l’aula è stata un laboratorio attivo: attività per conoscersi, dinamiche cooperative come Think-Pair-Share e Jigsaw, momenti di mindfulness per favorire concentrazione e ascolto reciproco. Abbiamo sperimentato la differenza tra “gamificare” un’attività tradizionale e creare un vero gioco educativo: nel primo caso si applicano elementi ludici a un compito già esistente, nel secondo il gioco è l’esperienza formativa stessa.
Sono stati presentati strumenti digitali versatili — da Kahoot a Plickers, da Wordwall a Genially — e piattaforme come Classroomscreen e Mapice.com per organizzare attività e costruire ambienti interattivi. La progettazione di un board game educativo ha permesso di toccare con mano il valore di regole chiare, sfide motivanti, feedback costanti e premi pensati in chiave formativa.
Abbiamo testato diversi giochi, riflettendo non solo sulla loro “giocabilità” ma anche sulla valenza educativa. La lezione più importante? Un buon gioco non è mai un semplice passatempo: è un contesto sicuro in cui sperimentare, collaborare e imparare divertendosi.