AI, occorre accrescere le competenze

Ci permettiamo un sunto dell’articolo di S. Pizzetti su Agenda Digitale sull’uso dell’A.I., che può essere certamente applicato al mondo educational.

https://www.agendadigitale.eu/newsletter/pizzetti-lia-va-governata-con-le-competenze-bene-la-strategia-italianasinergia-universita-industria-per-lo-sviluppo-i-dottorati-per-il-paese/

Pizzetti sottolinea che, per gestire efficacemente l’IA, è indispensabile sviluppare competenze specialistiche sia a livello tecnico che etico.

L’autore evidenzia come la governance dell’IA non possa limitarsi a regolamentazioni generali, ma richieda una comprensione profonda delle tecnologie e dei loro impatti. Le competenze in materia di IA devono includere la capacità di analizzare i dati, comprendere i meccanismi degli algoritmi e valutare le implicazioni etiche e sociali delle decisioni automatizzate.

Pizzetti suggerisce che le istituzioni dovrebbero investire nella formazione di esperti in IA, capaci di progettare e implementare politiche che garantiscano l’uso responsabile e trasparente della tecnologia. Solo con una preparazione adeguata sarà possibile evitare rischi e massimizzare i benefici dell’IA per la società.

In sintesi, governare l’intelligenza artificiale richiede un impegno serio nella formazione di competenze specifiche, per garantire che l’innovazione tecnologica avvenga in un contesto di responsabilità e controllo efficace.

La Scuola di Philadelphia e il focus sulla Lettura: uno spunto per un dibattito sull’approccio educativo

Recentemente, una scuola a Philadelphia ha attirato l’attenzione puntando sulla lettura come elemento centrale della propria proposta educativa. Questa scelta radicale solleva in realtà interrogativi epistemologici sull’educazione e in particolare sull’identità dei curricoli scolastici: è preferibile concentrare gli sforzi su una competenza specifica come la lettura, o è più vantaggioso un approccio equilibrato che sviluppa competenze eterogenee? Leggi tutto “La Scuola di Philadelphia e il focus sulla Lettura: uno spunto per un dibattito sull’approccio educativo”

A proposito di apprendimento e innovazione

L’innovazione è un mantra ambiguo: è nuovo ciò che non c’è mai stato o ciò che (finalmente) determina un successo formativo? (in effetti, “riuscire” ad apprendere è abbastanza innovativo). Se funziona, in sostanza, è già “nuovo”, nel senso che resta attuale, anche se non passa da una metodologia/strumentazione “nuova”. E poi, lasciando il concreto funzionalismo e tornando per un attimo all’astratta pedagogia, chi determina realmente innovazione e successo? Il mittente, il medium o il destinatario?

Ermanno Mazza ha detto, a proposito di educazione e apprendimento “Non siamo noi a cambiare gli altri. Gli altri si cambiano da soli, se vogliono, se ne ravvisano la convenienza o l’opportunità. Noi diamo loro eventualmente qualche forma di ispirazione”.

Mentre si spendono soldi per le aule immersive, l’investimento più proficuo apparirebbe la libertà altrui.